A partire dal 18 marzo 2017 non è più possibile acquistare i voucher e quelli acquistati in precedenza potranno essere utilizzati fino al 31/12/2017.
Il voucher o 'buono lavoro' era una modalità di retribuzione per lavoro occasionale di tipo accessorio introdotto con la finalità di "regolamentare quelle prestazioni lavorative, definite appunto 'accessorie', che non sono riconducibili a contratti di lavoro in quanto svolte in modo saltuario, e tutelare situazioni non regolamentate" come spiega l'Inps sul proprio sito web.
Oggi di fatto si creano grosse difficoltà soprattutto per i privati che ricorrevano ai voucher per pagare piccoli lavori di assistenza domestica e oggi dovranno sostenere maggiori oneri per usufruire di queste forme di lavoro definite accessorie, per le imprese, invece, i problemi sorgono nei casi in cui necessitino di maggiore forza lavoro per brevissimi periodi.
Per far fronte a queste esigenze attualmente è possibile ricorrere a diverse forme di contratti di lavoro: a chiamata, part time, di tipo occasionale e co.co.pro.
Analizzando le diverse tipologie di contratti il lavoro a chiamata è quella che più si avvicina ai vecchi voucher ma comporta maggiori oneri burocratici e può essere utilizzata solo per lavoratori con età inferiore a 25 anni o superiore a 55.
Il lavoro part time e i co.co.pro. prevedono una serie di comunicazione e la redazione della busta paga che ne complicano il ricorso soprattutto quando il datore di lavoro è un privato che necessita solo di piccole opere di assistenza domenica.
Infine, il cosiddetto contratto di “tipo occasionale” che non prevede alcuna forma di copertura previdenziale per il lavoratore.
Probabilmente a fine 2017 verranno reintrodotti i voucher per i soli privati e inventate nuove forme di contratti di lavoro destinate alle imprese magari prese dal modello tedesco.
Prima di decidere con quale tipo di contratto inquadrare il proprio prestatore di opera è consigliabile far ricorso ad un consulente del lavoro per districarsi nella sempre più complicata giungla normativa ed evitare di fare errori che possono tradursi in pesanti sanzioni.
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